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IL CANE D'AUSILIO O D'ASSISTENZA

I cani d’ausilio diversamente dai cani da Pet Therapy vengono addestrati al fine di essere affidati a persone limitate o addirittura impossibilitate nei movimenti per aiutarli a compier tutti quei gesti del quotidiano che diversamente non potrebbero fare se non con l’aiuto di un assistenza umana.
         Poter contare sulla presenza di un cane d’ausilio permette al disabile motorio di riacquistare, seppur in parte la perduta autonomia; il cane diventerà una vera e propria protesi, in grado di aiutare il suo compagno umano ad aprire e chiudere porte, gli porterà il telefono, le chiavi, lo aiuterà a fare la spesa, a prelevare soldi da un Bancomat…..
         I cani che diverranno  cani d’ausilio sono selezionati valutando attentamente, anche in considerazione del complesso e stressante addestramento al quale verranno sottoposti, la docilità, la tempra nel reagire positivamente alle stimolazioni esterne e le capacità di apprendimento; importante è anche l’istinto al riporto, spontaneo e praticamente automatico.
         Importante è anche la valutazione della taglia, della forza fisica nonché il giusto mantello; il cane deve essere pronto a sollevare pesi, compresa la persona accudita, oltre a svolgere la sua attività all’esterno in presenza di freddo, neve e pioggia.[1]
         La prima scuola di addestramento per cani d’ausilio nasce in California nel 1975 e i protocolli metodologici sono stati adottati in tutto il mondo.
         È un addestramento estremamente complesso e laborioso che dura all’incirca 2 anni.
         È basato sul gioco ed è composto da tre fasi.
         Nel corso della prima fase il cane, ancora cucciolo, viene affidato ad una “famiglia d’accoglienza” Foster Family, che si deve occupare sia dell’educazione di base che del corretto inserimento nell’ambiente  urbano al fine di favorire nell’animale una corretta socializzazione.
         Nella seconda fase viene avviato l’addestramento tecnico per la risoluzione dei compiti richiesti quali: riporto di oggetti da terra e non; aperture di porte, cassetti; chiamare l’ascensore; fare la spesa; rispondenza a specifiche richieste verbali.
         Nella terza fase si procede con la formazione del binomio con l’ausilio di esperti psicologi e comportamentisti:
         In quest’ultima fase il binomio cane e disabile vengono fatti interagire nel corso dello svolgimento di test e prove pratiche al fine di verificare l’affinità tra le parti.
         Al termine dell’addestramento il cane d’ausilio dovrà essere in grado essere condotto a guinzaglio a destra e/o a sinistra della carrozzina senza tirare; deve saper rimanere  fermo sul posto in attesa del ritorno del proprietario; deve rispondere senza esitazione al richiamo del padrone; deve saper discriminare e portare oggetti diversi; deve saper azionare e dilazionare interruttori, leve; deve saper portare la carrozzina vicino al padrone……


 
Kerry e il Responsabile Tecnico Fontanone Marco





[1] Scelta della razza canina nei programmi di terapia ed attività assistite, Arianna Manciocco in Rapporti ISTISAN 10/4 Terapie e attività assistite con gli animali in Italia. Attualità, prospettive e proposta di linea guida.