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Le bugie dei vivisettori


In occasione dell’incontro svoltosi a Milano in data 10 giugno c.a e organizzato  dalla piattaforma Research4life sul caso Talidomide il Presidente della Commissione Sanità Emilia Grazia De Biasi ha dichiarato di volersi impegnare in prima persona per risolvere la questione inerente la procedura di infrazione UE contro l’Italia per le limitazioni eccessive previste all’uso di animali a scopi scientifici rispetto alla direttiva europea di riferimento, dichiarando tra l’altro che un paese che abdica alla ricerca è un Paese che mette i cittadini in una posizione secondaria auspicando meno fanatismo in merito alla questione.

Due giorni prima il Ministero della Salute ha pubblicato un comunicato inerente i dati statistici relativi all’utilizzo di animali ai fini scientifici per l’anno 2013 dal quale emergono dati allucinanti:

721.298 animali sacrificati alla scienza di cui 5.861 per fini non meglio definiti dalla tabella  e 13.973 per studi tossicologici non meglio definiti.

I dati più inquietanti però emergono dal quadro inerente la tipologia di esperimenti: 94.431 animali uccisi per studi inerenti i disturbi nervosi e mentali umani, 143.332 per studi inerenti altre malattie umane e solo, si fa per dire, 4.046 animali sono stati utilizzati per studi inerenti le malattie animali.

Dati sconcertanti così come sconcertanti sono in realtà i risultati concreti della sperimentazione animale.

Proprio il caso Talidomide sopra citato ne è l’esempio; tranquillante per le gestanti si dimostro teratogeno ovvero in grado di mutare il corredo genetico con il risultato di alterare il normale sviluppo dell’embrione e causare deformazioni come effettivamente avvenne nonostante il farmaco fosse stato sottoposto a test di  laboratorio su animali.

Nacquero 20mila bambini focomelitici, con gravi deformazioni, molti dei quali non riuscirono a sopravvivere.

Solo dopo questo olocausto scientifico con dosi massicce di Talidomide provate su innumerevoli specie di animali si ottennero nati focomelitici solo in 1 delle 150 razze di coniglio utilizzate; il problema è che l’effetto teratogeno si manifesto con dosi comprese tra le 25 e le 300 volte superiori a quella prevista per l’uomo.

Il farmaco fu ritirato solo dopo il 1962.

La ricerca su tessuti umani in vitro avrebbe evitato tutto questo dolore.

Quello che troppo spesso i cultori del modello animale omettono di dire è che il caso Talidomide non rappresenta un caso isolato; molti altri farmaci testati su animali hanno provocato in capo al beneficiario finale danni a volte irreversibili.

Il Dietil-stibestrolo (DES) è un estrogeno di sintesi, creato in laboratorio con la sperimentazione animale e dal 1939 utilizzato come antiabortivo; se somministrato alle donne in gravidanza provoca il cancro vaginale o dell’utero nel 95% delle figlie.

Questo fenomeno è noto come cancerogenesi transplacentare e fu rilevato nel 1973

I danni di questo estrogeno di sintesi possono estendersi fino alla terza generazione e deformare gli organi genitali della discendenza maschile.

Il Dietil-stibestrolo (DES) è stato ampiamente testato su animali gravidi senza rilevare effetti collaterali.

Attualmente il DES è utilizzato come “pillola del giorno dopo” e lo si trova nei mangimi per animali da reddito in quanto utilizzato come anabolizzante.

Il Cliochinolo è un antidiarroico che sperimentato su ratti, gatti e conigli non provocò alcuna reazione organica anomale ma nell’uomo fu causa di cecità e paralisi; fu ritirato nel 1982

L’Eraldin è un farmaco per il cuore, ampiamente testato su scimmie, topi, ratti e cani senza far rilevare alcuna problematica fu ritirato dal commercio nel 1975 dopo aver mietuto 7000 vittime di cui 23 morirono.

L’Opren, farmaco utilizzato nel trattamento dell’artrite e dei reumatismi fu testato per 9 anni su scimmie senza produrre effetti indesiderati; fu ritirato dal commercio nel 1982 dopo aver causato la morte di 61 persone

Amrinone (INOCOR) , pillola contraccettiva, Cloramfenicolo (CHEMICETINA), Cliochinolo, Floxin, Isuprel, Manoplax, Metisergide (DESERRIL), Fenilpropanolamina (PPA), Primacor, Ritodrine (MIOLENE), Suprofen (PROFENAL) Tamoxifene (NOLVADEX), Zomax sono solo alcuni dei farmaci testati sugli animali che si sono rilevati dannosi per l’uomo.

I motivi concreti per i quali il modello animale risulta inattendibile per validare l’efficacia di un farmaco risiede in diversi fattori tra i quali la scarsa precisione con cui vengono condotti i test di tossicità, il più noto dei quali è il LD50  Draize Test ( LD 50 sta per  dose letale 50 per cento).

Gli animali sottoposti a questo test, prevalentemente cani e ratti, sono sottoposti all’iniezione, inalazione o ingestione di farmaco fino alla morte del 50 per cento della popolazione sottoposta a trattamento.

Questo test in realtà non valuta tutta una serie di variabili quali età, peso e sesso degli animali.

Inoltre alcune sostanze tossiche o dannose per l’uomo non sono risultate tali per gli animali; esempi classici sono quelli dell’amianto,  del cromo e dei raggi X.

 Di contro medicinali con effetti tossici su animali non hanno provocato analoghi effetti sull’uomo e sono ad oggi ampliamente utilizzati in medicina:

Corticosteroidi: provocano il cancro in alcune specie di roditori

Depo-Provera: nel 1973gli Stati Uniti ne vietarono la distribuzione in quanto su cani e babbuini risulto cancerogeno

FK506: farmaco antirigetto che sui cani provocava effetti collaterali gravissimi

Furosemide: diuretico che in topi, ratti e criceti provocava patologie epatiche

Isoniazide: negli animali provoca il cancro

Penicillina: Il suo scopritore Fleming inizialmente ne accantono l’utilizzo in quanto inefficace sui conigli che in realtà la espellevano con l’urina

Prilosec: provocava negli animali patologie gastrointestinali

Streptomicina: antibiotico che somministrato nei ratti provocava deformazione agli arti, nella prole.

Alle prove sperimentali su animali fa seguito la sperimentazione clinica sull’uomo e il 90 % dei farmaci non supera la fase di prove sui volontari mostrando effetti avversivi non riscontrati sull’animale utilizzato.

 Infine nonostante topi e i ratti siano gli animali più utilizzati nella vivisezione questi animali hanno una conformazione e funzionalità organica totalmente diversa dall’uomo.

I ratti non possiedono la cistifellea ed eliminano la bile in modo molto efficace e molti medicinali vengono eliminati proprio attraverso la bile e questo compromette il tempo di assimilazione del farmaco.

I farmaci si legano al plasma dei ratti molto meno efficacemente.

I ratti respirano sempre con il naso filtrando alcune sostanze chimiche che vengono assorbite proprio a livello del naso; ciò determina anomalie rispetto al mix di sostanze che penetra nell’organismo.

Sono inoltre animali notturni e la loro flora intestinale non ha la medesima collocazione di quella umana così come la loro pelle ha proprietà assorbenti diverse da quelle dell’uomo.

In realtà la sperimentazione animale tanto inattendibile quanto praticata e difesa da personaggi tra i quali il presidente della Commissione sanità, Garattini, Cattaneo ….rappresenta per le aziende farmaceutiche così come per molti ricercatori un arma con la quale proteggersi nel caso in cui i pazienti siano danneggiatri dai loro stessi prodotti.

Nonostante ogni anno 100.000 persone muoiono a causa degli effetti collaterali provocati da quegli stessi farmaci testati a volte con estrema crudeltà sugli animali una pratica disumana e immorale quale la vivisezione continua ad essere praticata nel silenzio e molto spesso è finanziata dai nostri stessi soldi; dal 2011 al 2013 il Nerviano MedicalScience, noto centro lombardo dove si fa sperimentazione animale ha ricevuto 97 milioni di fondi regionali su 98.8 milioni totali destinati alla ricerca in Lombardia.

La normativa italiana in materia di vivisezione nonostante sia fortemente contestata dai vivisettori stanzia per la ricerca di metodi alternativi solo 500 mila euro all’anno.

Infine vorrei dire alla Sig.ra Emilia Grazia De Biasi di non prendersela se qualcuno su Facebook le ha scritto “sperimenteremo su di voi” in fin dei conti pensi a quale nobile intento sarebbe destinata la sua altrimenti misera vita; verrebbe sacrificata per la salvezza del genere umano  e poi questa affermazione non è poi così nuova perché già Giovanni Soriano in Malomondo. In lode alla stupidità scriveva “ A molti sembrerò crudele, lo so, ma devo ammettere di essere assolutamente favorevole alla pur discutibile – e discussa – pratica della vivisezione; ma, sia chiaro, solo se esercitata – con tutte le accortezze possibili, ovvio, e in casi di effettiva necessità – su lor signori i vivisezionisti”.

Il problema è che purtroppo non potremo mai poter sperimentare su di voi e su tutti quelli che come voi cercano di farci credere che alla fine sono solo animali quando in realtà le vere bestie siete solo voi.